La settimana successiva Silvia, maestra di scuola primaria, è pronta per cominciare la seconda lezione di Educazione Finanziaria.
-Bambini, oggi capiremo cos’è la moneta e che cosa sono i prezzi. Ma prima di arrivare a spiegare questi concetti, vi devo raccontare un po’ di storia-
-Nooo, la storia non è divertente!- dice Gaetano
-Tutt’altro!- spiega la maestra Silvia –capire cosa è successo in passato ci è molto utile per capire quello che accade ai giorni nostri. Per esempio, lo sapevate che ai tempi degli uomini primitivi, quando ancora non esistevano i soldi, gli uomini si pagavano in oggetti? Per esempio Matteo dava a Stefano dei bastoni di legno e Stefano gli dava in cambio delle pietre appuntite. In questo modo entrambi sarebbero stati in grado di costruire delle lance per andare a caccia ed ottenere un po’ di cibo per la propria famiglia. Questo scambio di un oggetto per un altro oggetto viene definito baratto ed era il modo con cui tutti scambiano le cose tra di loro-
-Un po’ come quando noi ci scambiamo le figurine?- chiede Matteo?
-Esatto- risponde la maestra –e pensate che era piuttosto comune usare anche degli animali per fare il baratto-
Interviene Stefano: -Cioè, bisognava andare al mercato con una gallina sotto braccio e scambiarla con chi aveva un coniglio?-
-Sì, più o meno accadeva questo. Pensate che scambiarsi gli animali era così comune che esiste un altro modo di chiamare i soldi, cioè pecunia, che deriva dal latino “pecus”, cioè pecora (link di approfondimento). In pratica era talmente normale usare gli animali come merce di scambio che i soldi hanno preso il nome dalle pecore che venivano usate per questi scambi!-
-Però non è molto comodo andare a fare la spesa con una pecora- dice Matteo
-Esattamente. Per questo quando è stata inventata la moneta ha subito avuto una larghissima diffusione, perché è leggera e facile da trasportare ovunque, la si può nascondere con facilità per evitare che ce la rubino. E poi il valore che è scritto sulla moneta è uguale per tutti!-
-Sì, e poi alle monete che ho nel mio salvadanaio non gli devo mica dar da mangiare!- conclude Matteo.
La maestra Silvia prosegue la sua lezione spiegando il percorso che ha portato 12 paesi europei nel 2002 ad abbandonare le proprie monete locali (come la lira italiana, il franco francese, il marco tedesco e la peseta spagnola, ad esempio) per costruirne una unica per tutta l’Europa, più forte e che ci potesse permettere di compare prodotti e di muoverci all’interno di tutti i paesi che ne facevano parte con estrema semplicità: l’Euro (link al sito della Banca Centrale Europea) che tutti noi oggi conosciamo ed utilizziamo e che al momento è la moneta usata da 20 diversi paesi dell’Unione Europea!
Successivamente la maestra mostra ai suoi alunni le monete e le banconote dell’Euro e mostra loro le differenze nelle dimensioni, nei colori e materiali utilizzati.
Le monete sono 8:
- esistono da 1, 2, 5, 10, 20 o 50 centesimi e da 1 o 2 euro
- Tutte hanno un numero su una faccia (il loro valore) ed un disegno sull’altra (opere d’arte, monumenti o simboli di ciascuno dei paesi che fanno parte dell’euro)
- Alcune sono molto piccole (1 o 2 centesimi), altre sono decisamente più grandi (2 euro)
- Alcune hanno 1 solo colore (1, 2 o 5 centesimi sono di color rame, 10, 20 o 50 centesimi sono dorate), mentre altre sono fatte di 2 colori (color oro ed argento per le monete da 1 o 2 euro)
Le banconote invece sono 6:
- Esistono da 5, 10, 20, 50, 100 e 200 Euro e si differenziano per:
- le dimensioni, dalla più piccola (5 Euro) alla più grande (200 Euro)
- Il colore principale: grigio (5 Euro), rosso (10 Euro), blu (20 Euro), arancione (50 Euro), verde (100 Euro) e giallo (200 Euro)
-Bene- dice la maestra Silvia -Ora che abbiamo capito cos’è l’Euro e quali sono i suoi vantaggi, vediamo come si formano i prezzi dei prodotti che compriamo con le nostre monete. Cominciamo col dire che il prezzo di un prodotto valore assegnato a quel prodotto. Più un prodotto costa, più il suo valore è alto. Però non è facile capire qual è il valore di un prodotto, perché può dipendere da tanti fattori. Facciamo l’esempio delle ciliegie, chi mi sa dire da cosa dipende il prezzo delle ciliegie?-
-Beh, gli agricoltori devono piantare e fare crescere gli alberi- dice Matteo -e questo è un costo-
-Mia nonna dà il concime ai suo ciliegi, ne compra un sacchetto nuovo ogni anno…Chissà quanti sacchetti di concime deve comprare un vero agricoltore!- dice Stefano
-Giusto!- interviene la maestra Silvia -e poi le ciliegie vanno anche confezionate, perché noi al supermercato le troviamo già nella vaschetta con una bella etichetta che ci mostra tante informazioni sulla loro provenienza. Tutti questi sono costi che fanno aumentare il prezzo di un prodotto-
-Eh già- interviene Giovannino -e al supermercato chi le porta? Ci vuole un camion per trasportare tutte le vaschette di ciliegie-
-Bravissimi ragazzi, sono molto orgogliosa di voi. Tutti questi passaggi hanno delle persone che hanno lavorato e che quindi devono essere pagate per il loro lavoro. Questo fa sì che ogni passaggio faccia aumentare un pochino il prezzo. Ma non è ancora finita, ci sono altri fattori che vanno considerati come la domanda, l’offerta, la qualità, la stagionalità, la concorrenza, la provenienza eccetera. Ci avete mai fatto caso che le ciliegie, come altri prodotti, non costano sempre uguale? Se andate a controllare il loro prezzi in 3 negozi diversi, probabilmente vedrete 3 prezzi diversi. E se volete comprare delle ciliegie a marzo, probabilmente farete più fatica a trovarle rispetto a maggio; ed anche se le troverete le pagherete di più. Perché?-
-E’ il mercato, maestra! Domanda e offerta, lo dice sempre il mio papà, anche se io non so che cosa significhi….- interviene Giovannino
-Il significato di “mercato” è proprio simile al mercato in cui andate a comprare la frutta e la verdura con i vostri genitori o nonni, ma un po’ più grosso! Si intende l’insieme di tutte le persone che vendono i prodotti e di tutte quelle che comprano i prodotti. Quelli che vendono i prodotti, ad esempio tutti i produttori di ciliegie, sono l’offerta; quelli che comprano i prodotti invece, ad esempio tutti i bambini ghiotti di ciliegie, sono la domanda.
Se tutti i bambini vogliono le ciliegie nello stesso momento, si dice che la domanda aumenta e di conseguenza anche il prezzo aumenterà, perché tutti sono disposti a pagare di più pur di avere le ciliegie. Viceversa, se tutti i produttori hanno delle ciliegie da vendere nello stesso momento, allora si dirà che l’offerta aumenta, ed in questo caso il prezzo scenderà perché sul “mercato” ci sarà una quantità di ciliegie sufficiente da accontentare tutti i bimbi! Se ci pensate, questo è proprio quello che accade quando si parla di frutta di stagione, che è più saporita e costa meno!
Ed ecco quindi come si forma il prezzo: si forma dall’incontro della domanda e dell’offerta in punto che viene definito “di equilibrio”. Ci sono anche dei bellissimi grafici per disegnare le curve della domanda e dell’offerta, ma queste le imparerete quando sarete più grandi (link di approfondimento). Per oggi avete già fatto abbastanza! Vi sono piaciuti gli argomenti che abbiamo studiato?-
-Si’, non vedo l’ora di andare a casa e di dire alla mamma che so tutto sull’Euro e che dobbiamo comprare la frutta di stagione!- commenta Matteo
-Che bello studiare l’economia- urla Stefano.
La classe si sta proprio appassionando. L’economia non è più un argomento di pochi, grazie alla maestra Silvia sta diventando per tutti!
La serie di “Educazione Finanziaria per la Scuola Primaria” si compone di 5 episodi. Ti lascio qui i link:
- – Episodio 1: clicca
- – Episodio 2: clicca
- – Episodio 3: clicca
- – Episodio 4: clicca
- – Episodio 5: clicca
Edit 22/04/24: E’ online il secondo video della serie di Educazione Finanziaria per la scuola primaria. Lo puoi vedere nel player qui di sotto oppure tramite il seguente link.