Nel precedente articolo (LINK) abbiamo parlato della domanda. Oggi invece ci concentriamo sull’altro lato del mercato, ovvero l’offerta, partendo con la sua definizione.
Così come abbiamo detto che la domanda è la quantità di un bene o servizio che un soggetto economico (singolo individuo o impresa) è disposto ad acquistare ad un determinato prezzo ed in un determinato momento, similarmente possiamo definire l’offerta come la quantità di un bene o servizio che i produttori sono disposti a vendere a un determinato prezzo ed in un determinato momento.
Allo stesso modo, cerchiamo di capire quali sono i fattori che possono influire sull’offerta di un certo bene o prodotto:
- Prezzo: è ragionevole ipotizzare che maggiore sarà il prezzo di un bene, maggiore sarà la quantità che le aziende vorranno offrirne; attratte dai maggiori guadagni derivanti da un alto prezzo infatti, le aziende tenderanno ad un aumento della produzione di quel bene.
- Materie prime: chi produce beni o genera servizi utilizza determinate risorse (poniamo ad esempio le arance e l’alluminio per fare le lattine per i produttori di aranciata); se il prezzo delle materie prime aumenta, per il produttore sarà preferibile ridurre la quantità prodotta ed offerta, in corrispondenza di ciascun prezzo. Al contrario una riduzione dei costi delle materie prime fornirà un incentivo ad aumentare la produzione, sempre ipotizzando che il prezzo finale non cambi (ceteris paribus)
- Tecnologia: se una nuova tecnologia permette di ridurre i costi ed i tempi di produzione, l’offerta di aranciata disponibile sul mercato tenderà ad aumentare, perché sarà più conveniente produrre una quantità maggiore
Utilizzando lo stesso approccio utilizzato per la domanda è dunque possibile costruire un modello che definisca la curva di offerta, per evidenziare la relazione esistente tra l’offerta ed il prezzo. Il modello si basa sempre sull’assunzione che le restanti condizioni rimangano immutate (ceteris paribus) e descrive quale sarà la quantità di bene che i produttori saranno disposti ad offrire in corrispondenza di ciascun livello dei prezzi.
Come accennato precedentemente, è verosimile aspettarsi che la curva sia crescente, ovvero ad un aumento dei prezzi dell’aranciata (asse verticale) corrisponda una maggiore quantità offerta (asse orizzontale): la curva di offerta S (dall’inglese “supply”) verrà pertanto utilizzata per definire la quantità Q di aranciata offerta in corrispondenza di un determinato livello di prezzo P, “ceteris paribus”:
Come visto per la curva di domanda, una qualunque modifica ai prezzi causerà uno spostamento lungo la curva di offerta S. Un cambiamento di uno qualunque degli altri fattori, causerà invece uno spostamento della curva di offerta, che diventerà S1:
Riprendiamo il precedente esempio delle materie prime: una riduzione del costo delle arance sposterà la curva di offerta verso destra. Ciò significa che, in corrispondenza di qualunque livello dei prezzi i produttori avranno interesse ad aumentare l’offerta.
Nel prossimo articolo, capiremo come la curva della domanda e quella dell’offerta interagiscono tra di loro.
La serie di Microeconomia su “Domanda, Offerta e Punto di Equilibrio“, si compone di 3 episodi. Ti lascio qui i link: