curva di domanda e offerta stilizzate, create da AILa domanda e l'offerta (1)

Dopo aver parlato del costo opportunità, seguendo l’ordine utilizzato in Microeconomia di Katz e Rosen, introduciamo 2 ulteriori elementi fondamentali dell’economia, ovvero la domanda e l’offerta e la loro relazione per determinare l’equilibrio di mercato. Scopriremo anche come fattori quali il prezzo, il reddito, le preferenze dei consumatori e la tecnologia, tra gli altri, influenzino questi concetti. 
Oggi cominciamo ad analizzare dal lato della domanda, che può essere definita come la quantità di un bene o servizio che un soggetto economico (singolo individuo o impresa) è disposto ad acquistare ad un determinato prezzo ed in un determinato momento. 

Possiamo senz’altro dire che sicuramente la domanda è influenzata dal prezzo, ovvero al variare del prezzo potrà variare la quantità di beni che vorrò acquistare. Prendendo ad esempio le lattine di aranciata che consumo in un anno, è ragionevole pensare che all’aumentare del prezzo io cambierò i miei consumi in modo da ridurre il numero di lattine acquistate. Viceversa, se il prezzo dovesse diminuire sensibilmente molto probabilmente aumenterò il mio consumo di aranciata. Ma il prezzo è l’unico fattore che influenza la domanda? No, ce ne sono sicuramente altri, tra cui: 

  • Il reddito: se improvvisamente il mio reddito aumentasse ed il prezzo dell’aranciata rimanesse stabile, è verosimile che io decida di utilizzare una parte del reddito aggiuntivo per comprare una maggiore quantità di aranciata  
  • beni collegati: ipotizziamo che il prezzo della Coca-Cola raddoppi: se una quota importante dei consumatori di quest’ultima non volesse sostenere questo aumento di prezzo, è probabile che il loro consumo di aranciata aumenti; in questo caso possiamo definire aranciata e Coca-Cola come beni sostituti o succedanei, in quanto la variazione del prezzo di uno dei due determinerà un aumento dele quantità richieste di un prodotto ed una riduzione dell’altro, che viene appunto sostituito. Ora invece ipotizziamo che il prezzo della lattina di aranciata continui a rimanere immutato ma sia il prezzo delle cannucce a raddoppiare: se molti consumatori bevono l’aranciata soltanto con la cannuccia possiamo aspettarci che la quantità domandata di aranciata diminuisca, a seguito dell’aumento del prezzo delle cannucce. In questo caso possiamo definire aranciata e cannucce come beni complementari, ovvero una variazione nel prezzo di uno dei due beni produrrà una variazione della quantità di bene domandati nella stessa direzione per entrambi i beni.  
  • gusti: i gusti individuali hanno naturalmente un impatto sulla quantità domandata di un certo bene. Se una persona disprezza o adora gli agrumi e le bibite gassate, la quantità domandata di lattine di aranciata sarà fortemente impattata. Allo stesso modo un aumento o diminuzione, anche considerevole, di prezzo avrà un effetto estremamente piccolo o estremamente grande sulla quantità domandata. 

Possiamo quindi intuire quanto sia complesso il mondo reale e quanto possa essere complicato rappresentarlo in un modello economico che sia valido in ogni situazione. Per questa ragione gli economisti hanno bisogno di semplificare, se vogliono davvero comprendere un determinato fenomeno. Spesso quindi in economia si analizza un certo comportamento, ad esempio come varia la domanda al variare del prezzo, ipotizzando che alcune condizioni rimangano costanti (non considerando cioè variazioni in altre variabili, come ad esempio il reddito, il prezzo dei beni collegati ed i gusti). Questo scenario viene spesso definito come “ceteris paribus“, ovvero ” a parità di altre condizioni”. Si tratta naturalmente di una semplificazione, ma è assolutamente necessaria per comprendere fenomeni altrimenti troppo complessi per essere analizzati.  

Un ottimo esempio di modello semplificato che ci aiuta a comprendere il mondo reale è la curva di domanda, che ha l’obiettivo di descrivere come la quantità di un bene vari al variare del prezzo di quel bene, supponendo però che le altre condizioni siano fisse. 

Una ipotetica curva di domanda per le lattine di aranciata è illustrata nella figura 1.  

La curva D rappresenta la quantità Q domandata di aranciata (asse orizzontale), per ogni prezzo P disponibile (asse verticale). Possiamo facilmente osservare come la curva mostri un aumento della quantità domandata, quando il prezzo diminuisce, come è logico aspettarsi.  

Questa rappresentazione però è vera “ceteris paribus”, come convenuto precedentemente. 

Cosa succederebbe invece se uno degli altri fattori variasse? Riprendiamo l’esempio precedente, in cui la Coca-Cola raddoppia di costo. In questo scenario è lecito aspettarsi che a causa di tale aumento, in corrispondenza di qualunque livello di prezzo  dell’aranciata i consumatori vorranno acquistarne una quantità maggiore, perché Coca-Cola ed aranciata sono considerati beni succedanei. Se questo è vero, un aumento del prezzo della Coca-Cola fa spostare verso destra l’intera curva di  domanda dell’aranciata, perché la sua domanda aumenterà per ogni livello di prezzo, ceteris paribus. Di conseguenza la nuova curva di domanda sarà D1, come evidenziato nella figura 2.  

Per concludere, possiamo dunque convenire che una variazione del prezzo di un bene causa uno spostamento lungo la curva di domanda, ovvero ne modifica la quantità domandata. Una variazione di qualunque altro fattore invece causa uno spostamento della curva di domanda, andando ad aumentare o diminuire le quantità domandate in corrispondenza di ciascun livello di prezzo.  


La serie di Microeconomia su “Domanda, Offerta e Punto di Equilibrio“, si compone di 3 episodi. Ti lascio qui i link:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *