Drin Drin Milano Roma VicenzaIl movimento Drin Drin fa il pieno a Milano, Roma e Vicenza

Il movimento Drin Drin, di cui ti ho raccontato i primi passi sulle pagine di questo blog, ha cominciato ad organizzare i primi eventi territoriali a Milano, Roma e Vicenza nel mese di Gennaio 2025 ed i risultati sembrano molto incoraggianti.  

Questi eventi hanno la duplice finalità di far incontrare di persona gli iscritti (che spesso si sono finora incontrati soltanto virtualmente, in video conferenza o tramite Discord, l’app ufficiale per la collaborazione all’interno del movimento) oltre naturalmente a far conoscere la genesi e le finalità del movimento ai non iscritti, di modo da ampliare la comunità dei Drinners (il simpatico nomignolo con cui ci si riferisce agli iscritti del movimento Drin Drin). 

A quanto pare la pur acerba macchina organizzativa del movimento ha funzionato davvero bene, se è vero che sia l’8 Gennaio a Vicenza, che il 16 Gennaio a Roma ed il 17 Gennaio a Milano gli eventi sono andati “sold-out” con oltre 400 partecipanti a ciascuna delle serate. 

Tutti e tre gli incontri erano intitolati “il coraggio dell’ovvio”, che è un po’ il motto del movimento, declinato dai fondatori Boldrin e Forchielli come la necessità di avere il coraggio di fare quelle cose “ovvie” che servono al paese, che affrontano di petto i problemi annosi (mai affrontati dalla classe politica) che bloccano l’Italia e che possono essere raccontati dalle 3 priorità del Drin Drin. 

Il video dell’incontro di Vicenza (a tema istruzione, innovazione ed immigrazione) con Boldrin e Forchielli ha fatto oltre 14 mila visualizzazioni su YouTube in meno di 2 giorni. Puoi vederlo a questo link oppure tramite il player integrato in fondo alla pagina. 

Quello di Roma invece ha visto la partecipazione di Boldrin, Vittorio Emanuele Parsi ed Ivan Grieco e si è concentrato maggiormente sulla politica estera (Europa e NATO). 

Personalmente ho avuto il piacere di partecipare all’incontro di Milano, guidato dal responsabile territoriale della Lombardia Massimo Famularo, il cui tema principale era l’innovazione e l’istruzione come motore per la crescita. 

Boldrin e Forchielli hanno gestito molto bene tempi e spazi sul palco, come un collaudato duo teatrale.  

Dopo una breve introduzione sulla storia recente del movimento si è discusso delle prossime tappe del suo percorso, a partire dall’obiettivo dei 10 mila associati entro fine Gennaio. 

Durante l’evento è stato condiviso che oltre 8 mila persone sono già iscritte e diverse centinaia hanno donato dei soldi ma formalmente non hanno ancora fatto il “clic” necessario per aderire ufficialmente all’associazione Drin Drin. Inoltre qualche decina di persone si associa su base quotidiana e circa 100 dei partecipanti all’evento di Milano non erano ancora iscritti. Tutto questo lascia molto fiduciosi gli organizzatori che, anche se la soglia “psicologica” dei 10 mila non dovesse essere raggiunta, ci si andrebbe davvero molto vicino. Ed in fin dei conti non farebbe una grande differenza arrivare al 31 Gennaio 2025 con 9.800 o 10.200 iscritti.    

Quello che fa la differenza è invece vedere un sacco di giovani alla loro prima esperienza politica e di meno giovani pieni di entusiasmo per un progetto che mira a creare un nuovo soggetto politico, diverso da tutti quelli che ci sono stati negli ultimi 40 (e più anni) di declino italiano. 

Successivamente Forchielli e Boldrin hanno parlato dei temi principali della serata, naturalmente rimanendo piuttosto “ad alto livello”, senza andare nel dettaglio ma piuttosto raccontando la propria opinione ed esperienza su come fare innovazione ed istruzione.  

Ho avuto modo di raccogliere una opinione un po’ “delusa” di un amico che ha partecipato all’incontro e che si aspettava molto più dettaglio su come il Drin Drin intende affrontare questi argomenti, ovvero quale sarebbe la ricetta segreta che i 2 fondatori avrebbero dovuto condividere nel corso della serata. 

Un altro amico invece, mi dice che un partito che dovrebbe rappresentare il futuro non può essere guidato da due “tromboni” (parole testuali) come Boldrin e Forchielli. 

Dato che questi feedback vengono da persone che conosco da molti anni e di cui nutro grande stima, ci ho riflettuto a lungo e sono arrivato alla conclusione che, con l’allargarsi del pubblico che viene a contatto con il Drin Drin (tramite amici o i social), forse è opportuno chiarire alcuni concetti che gli iscritti di vecchia data danno magari per scontati ma che in realtà possono sfuggire a chi è arrivato solo recentemente: 

  • I fondatori del movimento Drin Drin non ne sono i padroni ma piuttosto i facilitatori di un percorso che dovrebbe portare alla creazione di un nuovo partito guidato dai “giovani”; 
  • Entrambi hanno espresso in molte occasioni di voler lasciare il passo alla classe dirigente che verrà fuori dal processo fondativo e di non voler assumersi la direzione politica del futuro partito (mettendo però a disposizione le proprie competenze e conoscenze per supportarlo); 
  • Il programma politico del futuro partito non esiste ancora (ciascun gruppo tematico sta predisponendo un documento di posizionamento) ed in ogni caso non verrà “calato dall’alto” come avviene nei tanti partitini personali che esistono nel nostro paese: sarà bensì il risultato collaborativo di decine di volontari che dovrà poi essere rivisto ed approvato (peer-reviewed) da altri membri del movimento, per essere certi che quanto proposto sia allineato con il manifesto ed in principi valoriali del movimento stesso; 

Capisco che questo possa non essere chiaro a tutti e da subito. D’altronde siamo abituati a decenni di partiti personali, di slogan e di soluzioni “con la bacchetta magica” che non hanno fatto altro che acuire i problemi ed aumentato il declino.  

Cambiare totalmente il paradigma, cercando di comprendere a fondo i problemi prima di proporre soluzioni realizzabili sembra ovvio, eppure non è mai stato fatto prima. 

Tutti i partiti degli ultimi decenni, nessuno escluso, hanno proposto soluzioni semplici a problemi complessi ed inseguito la polemica del giorno, scalciando la lattina (i problemi) un po’ più in là (senza mai affrontarli per davvero) ed i risultati sono davanti a tutti noi. 

Serve qualcuno che abbia più coraggio. Il coraggio di affrontare i problemi che il nostro bellissimo paese ha. Il coraggio di dire e, soprattutto di fare, l’ovvio.  

Se anche tu vuoi provare a fare la differenza, vieni a trovarci sul sito ufficiale del Drin Drin o sui canali social. Ti aspettiamo! 

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